Intervista a Stefano Cecconi, CEO Aruba - ALTEN Italy

Intervista a Stefano Cecconi, CEO Aruba

Aruba, uno dei principali fornitori europei di servizi di data center IT e web hosting, e Ducati corrono insieme dal 2015, dimostrando il potere della collaborazione nel fornire una migliore tecnologia – e più emozioni – in pista.

ALTEN Italia è Sponsor Tecnico del team Aruba Racing-Ducati nel Campionato Mondiale Superbike e anche del Team Aruba Cloud nel Campionato Mondiale MotoE™, incentrato sulle moto elettriche.

In qualità di unico produttore di moto elettriche, Ducati promuove l’innovazione nel campo dell’energia solare e della ricarica mobile e sta attivamente creando un cambiamento positivo nell’industria motociclistica, riducendo significativamente le emissioni e contribuendo agli obiettivi di sostenibilità globale.

In questa intervista a Stefano Cecconi, CEO di Aruba S.p.A., abbiamo approfondito il legame tra tecnologia e sport motociclistici: leggi l’articolo per saperne di più!

Come ha deciso Aruba di intraprendere questa avventura nel settore del Motorsport?

Quando abbiamo deciso di entrare nel mondo delle corse avevamo la necessità di promuovere i nostri servizi a livello internazionale. Fra coloro che seguono il Motorsport c’è una grande percentuale di persone che sono appassionate o lavorano nel mondo della tecnologia e dell’IT. in particolare e per questo, non abbiamo avuto dubbi nella scelta.

Come supporta Aruba i team della Superbike e della MotoE? In cosa si differenzia il suo contributo?

Nel corso degli ultimi anni l’elettronica e l’informatica hanno rivestito un ruolo sempre più importante fino a diventare cruciale per il raggiungimento delle massime prestazioni del veicolo. L’analisi dei dati rappresenta il modo migliore per le squadre ed anche per i piloti di comprendere come potersi migliorare e puntare alla vittoria, mentre una taratura ottimale dell’elettronica del veicolo può garantire non solo prestazioni ma anche una maggiore sicurezza e controllo ormai indispensabili trattandosi di veicoli con potenze incredibili.

Il nostro ruolo e contributo è quello di mettere a disposizione di tutti i tecnici le migliori tecnologie e supporti per consentire loro di svolgere il proprio lavoro nel modo più rapido ed affidabile possibile, anche in condizioni a volte avverse. Da questo punto di vista non ci sono grandi differenze fra MotoE ed SBK, le esigenze della squadra e dei piloti sono molto simili anche se i veicoli sono piuttosto diversi fra di loro.

Qual è la relazione tra tecnologia e sport?

Nel motorsport la tecnologia ha sempre rivestito un ruolo che a livello di importanza è quasi al livello di quella del pilota. Se infatti il veicolo non fosse performante o se fosse poco guidabile, il pilota potrebbe fare ben poco. Allo stesso modo un ottimo veicolo senza un pilota altrettanto valido non potrebbe ambire alla vittoria. In altri sport invece ci sono equilibri evidentemente diversi, ma possiamo comunque vedere come in discipline che fino a poco tempo fa non presentavano nessuna tecnologia facilmente individuabile, dei contributi sempre più rilevanti: a volte come supporto esterno per l’applicazione delle regole (VAR, hawk-eye, etc) in altri casi come ricerca e sviluppo sui materiali e dispositivi che possono garantire protezione agli atleti (nel motociclismo caschi, tute ed airbag) oppure che li possono aiutare a migliorare le proprie prestazioni come ad esempio le scarpe da running. Tecnologia e sport, insomma, sono sempre andati di pari passo anche in forme non direttamente visibili come lo sviluppo di un veicolo.    

Come la trasformazione digitale ha influenzato gli sport motoristici in termini di competenze e possibilità?

La trasformazione digitale ha consentito in tutta l’industria dello sport, ed in particolare in quella del motorsport, di incrementare sensibilmente la quantità di dati raccolti ed analizzabili. Questo consente di aumentare enormemente la comprensione delle dinamiche che possono portare o impedire il raggiungimento della massima prestazione. Ad esempio, nel nostro team abbiamo aggiunto la figura del coach per i nostri rider che però non rappresenta solo un supporto psicologico o motivazione, ma un vero e proprio analista che, tramite l’elaborazione dei video raccolti da bordo pista e l’analisi dettagliata dei settori, riesce a mettere in evidenza in modo “visuale” dove il pilota o la moto guadagnino o perdano rispetto alla concorrenza e su cosa sia prioritario intervenire. Un video con la sovrapposizione “ghost” delle immagini di un pilota più veloce permette di comprendere in modo molto più rapido come il pilota possa migliorare le proprie linee o come gli ingegneri possano modificare il setup della moto per aiutarlo. Fare tutto questo più rapidamente degli altri può fare la differenza fra vincere o perdere.

Quali sono le sfide che l’industria motociclistica dovrà affrontare nei prossimi anni e in che modo la tecnologia, e Aruba in particolare, potrà aiutarla a superarle?

La ricerca e lo sviluppo consentiranno di ottenere prestazioni sempre migliori: forse una delle sfide più grandi sarà quella di mantenere il più alto grado di sicurezza possibile nonostante questo aumento di velocità e potenza. Il nostro ruolo sarà sempre quello di supportare, dal punto di vista IT, tutte le persone coinvolte nel progetto.

Come scegliete gli sponsor tecnici? Quali sono i criteri per stabilire questo tipo di partnership con voi e quali valori devono incarnare gli sponsor?

Per raggiungere il massimo risultato è fondamentale poter contare su partner che rappresentano un’eccellenza nel proprio campo. Tutte le aziende che ci supportano e condividono con noi questa avventura nel Motorsport hanno i nostri stessi valori e spesso, come nel caso di ALTEN, collaboriamo anche nell’ambito della nostra attività principale, nello sviluppo di soluzioni sempre migliori e tecnologiche per i nostri clienti.