Francesco è l’Ironman ALTEN Italia
Dopo un anno di allenamenti, finalmente il grande giorno è arrivato: il giorno della tappa italiana dell’Ironman a Cervia. Prima della partenza, Francesco era in preda alle emozioni: ansia per la gara, adrenalina, timore di non riuscire a superare tutte le prove.
La gara è stata lunga e lo sforzo fisico e mentale difficile da gestire, ma grazie al caloroso sostegno del pubblico e, soprattutto, a una buona dose di caparbietà, Francesco è riuscito a terminare anche l’ultimo km di corsa.
YOU ARE AN IRONMAN, solo quando ha sentito questa frase sul tappeto rosso, è riuscito a rendersi conto dell’impresa che aveva appena compiuto.
Francesco è un atleta di Triathlon, lo sport multidisciplinare durante il quale si svolgono in successione tre sport in ordine fisso: nuoto, ciclismo e corsa. Com’è nata la sua passione e com’è riuscito a prepararsi per affrontare questa sfida? Leggi l’intervista!
ALTEN Sport Ambassador – Intervista a Francesco Bozzi
Raccontaci qualcosa su di te!
Ciao, mi chiamo Francesco Bozzi, ingegnere biomedico e consulente dell’area Life Science. Sono originario di Benevento ma ormai da circa due anni lavoro a Mirandola presso cliente, come Test Engineer. Nello specifico, mi occupo della validazione di macchine per dialisi nel progetto MDR.
Com’è nata la passione per lo sport? In modo particolare per il Triathlon
Lo sport ha sempre occupato un posto speciale tra i miei interessi sin da bambino. Fino ai 25 anni mi sono dedicato principalmente al calcio, giocando da portiere in campionati dilettantistici locali. Negli ultimi anni, tuttavia, impegni universitari prima e lavorativi poi mi hanno impedito di coltivare questa passione e mi sono ritrovato mio malgrado ad appendere i guanti al chiodo. Gli unici allenamenti, di fatto, consistevano in qualche corsetta o giro in bici con amici, nel tentativo di mantenermi in forma, ma nulla di che. A settembre dell’anno scorso, invece, ho deciso di dare una svolta alla mia personale dimensione sportiva ponendomi un obiettivo tanto ambizioso quanto prestigioso: tentare di portare a termine una competizione, l’Ironman di Cervia, in calendario da lì ad un anno.
Come funziona il triathlon? Quante ore di allenamento richiede?
Il triathlon è uno sport caratterizzato dal susseguirsi di tre discipline, nuoto, ciclismo e corsa. Nel dettaglio, l’Ironman è la gara con le distanze più lunghe previsto dal regolamento della World Triathlon, con 3.8 km di nuoto, 180 km di bici e 42.2 km di corsa. Dovendo gestire tre sport differenti, gli allenamenti richiedono molto tempo, circa 12h settimanali. Due allenamenti di nuoto da circa 1.5h, due allenamenti di bici e corsa divisi in allenamenti di tecnica da 1.5h durante la settimana e i lunghi di 3-4 ore durante il weekend. Uno sforzo notevole ma allo stesso tempo gratificante.
Il triathlon è uno sport che richiede parecchio tempo per la preparazione, come riesci a conciliare questa tua passione con il lavoro?
Conciliare allenamenti e impegni lavorativi si è rivelata una sfida abbastanza complessa, soprattutto in una fase iniziale durante la quale occorreva metabolizzare rapidamente inediti ritmi e stile di vita. Sono riuscito a ritagliarmi finestre temporali che solo fino ad un paio di anni fa avrei considerato pura follia, e mi riferisco al trascorrere la pausa pranzo in piscina o svegliami prima dell’alba per correre e pedalare. Descriverlo a parole non è per nulla semplice, ma posso garantirvi che il connubio tra impegno fisico e immersione nei silenzi mattutini rappresenta la componente più suggestiva e appagante.
Qual è il tuo più grande risultato ottenuto fin ora?
Essendomi avvicinato a questo sport da poco, ho gareggiato in qualche gara più breve come preparazione all’Ironman, tra cui la 10km di Bardolino o il triathlon sprint al lago di Ledro e triathlon medio di Lovere. Ma il traguardo più importante raggiunto finora resta l’aver portato a termine la tappa italiana del triathlon sulla “lunga distanza” a Cervia qualche settimana fa.
Per raggiungere questo stile di vita e questo livello di allenamento, qual è stato il tuo ostacolo più grande?
Durante questo percorso mi sono ritrovato a fronteggiare alcune difficoltà e non nego che a volte mi abbia sfiorato il pensiero di smettere. Dal punto di vista prettamente sportivo forse il più grande ostacolo è stato il nuoto, disciplina per me totalmente inedita. L’idea di arrivare a percorrere circa 4km in acqua partendo da zero mi sembrava come scalare l’Everest. Al di fuori del concetto sportivo, invece, la difficoltà maggiore è stata nelle rinunce. Ho dovuto dire di no ai weekend fuori, al calcetto, alla birra in compagnia, ma la voglia di portare a termine l’obiettivo prefissato mi ha dato quella spinta necessaria a perseverare.
Una caratteristica del tuo carattere che ti aiuta a perseverare questo obiettivo sportivo e che ti è altrettanto utile nel lavoro?
Non demordere ai primi e inevitabili momenti di difficoltà e dare sempre il massimo, anche quando si ha l’impressione di essere allo stremo, sono sempre state caratteristiche del mio carattere fondamentali per coronare il mio sogno. Inoltre, questo periodo mi ha dimostrato che solo con costanza, dedizione e impegno è possibile raggiungere i propri obiettivi, un insegnamento che potrà anche essere banale ma che non bisogna mai dare per scontato.
Ritieni che allenarti per l’IRONMAN ti abbia aiutato anche in termini lavorativi, come ad esempio ad organizzare le giornate e i tuoi impegni in maniera più efficiente?
Assolutamente sì. Il concetto chiave è che prendersi cura del proprio corpo aiuta la mente e permette di scaricare lo stress lavorativo, migliorando la qualità della vita. Mi ha aiutato, inoltre, ad ottimizzare la gestione del tempo e migliorare l’organizzazione delle attività. Riuscire a proiettare tali capacità nel mio intero cammino esistenziale è stato, senza dubbio, un ulteriore premio ottenuto dal traguardo sportivo raggiunto.